- 83 - l’arte greca doveva aver esercitata in quelle contrade. Io credo che vadano pure attribuite agli antichi Illirici le tombe di Comani (Alta Albania), nelle quali il Console di Francia a Filippopoli A. Degrand ha rinvenuti numerosi oggetti in ferro, in argento e specialmente in bronzo (A. Degrand. Souvenirs de la Haute-Albanie, 1901, pag. 249-265). Ad antichità remotissima, forse anteriore all’immigrazione illirica, appartengono invece certi monumenti megalitici (Dolmen e Menhir) che s’incontrano qua e là in Albania, come in tante altre contrade del mondo antico. L’Epiro fu forse abitato da tribù elleniche prima del passaggio neH’Ellade o Grecia, non potendosi altrimenti spiegare il culto che i greci avevano per l’antichissimo oracolo di Dodona, non inferiore per fama ed importanza agli oracoli di Delfo e di Deio, e il fatto che anche altri nomi consacrati dalla greca mitologia, l’Acheronte, la palude Ache-rusia attraversata dall’Acheronte, il Cocito, gli Elisi, l’Averno ebbero origine in Epiro. In quei luoghi cavernosi, dove in profondi abissi si gettano le acque del lago di Janina e del Lapscistas, posero gli Elleni la discesa all’Averno, ossia ai regni di Ade o Plutone, mentre nei piani deliziosi di Janina collocarono gli Elisi. Di qui il nome di antica Eliade dato da Aristotile alla regione, dove sorgeva la città di IIella. La città di Phoenice, cui serviva di porto On-chesmo, nella Chaonia, non molto lungi dal lido che guarda Corfù, doveva forse il suo nome a un emporio dei più vecchi e famosi navigatori e mercanti del mondo antico, dei Fenici.