- i83 - della spedizione con 40,000 uomini. L’impresa falli e Kara Mahmud battuto co’ suoi albanesi dai montenegrini, tornò indietro verso Antivari con 15,000 uomini di meno. Subito dopo morì Mehemet pascià, avvelenato, a quanto si dice, per ordine del governo turco, perchè si era rifiutato di partecipare alla guerra contro la Russia, regnante la zarina Caterina II. Non dissimile sorte toccò al suo figlio primogenito Mustafà in Morea, dov’erasi recato per ordine del sultano con 3000 gheghi per punire i toski, che opprimevano le città greche di cui si erano impadroniti. Ottenuto l’intento, il Gran Signore permise ai greci di sbarazzarsi anche dei gheghi che li avevano liberati, e neppure uno di essi rivide la patria. Kara Mahmud ‘Busciatli. — Kara Mahmud raccolse l’eredità paterna e rese ben presto il suo nome assai temuto tra gli elleni, i toski, gli slavi e gli ottomani. Egli si mostrò dapprincipio benevolo verso la Porta, e nel 1770 condusse 20,000 gheghi a sedare la rivoluzione ch’era scoppiata in Grecia per eccitamento dei Russi. « Sciami di albanesi — scrive uno storico greco — piombarono sul Peloponneso e sparsero per tutto il paese la più grande desolazione ». Tornato a Scutari Mahmud volle vendicarsi dei montenegrini, che lo avevano battuto pochi anni prima, ma non ebbe in questa sua spedizione miglior fortuna. Bruciò due villaggi, rapì degli armenti, ma dopo aver perduto 1000 dei suoi 30,000 guerrieri dovette ritornarsene. Più fortunata fu una nuova spedizione contro la Zernagora nel 1785. Egli approfittò dell’assenza del Vladika (Principe Vescovo) Pietro I Petrovic', e nel maggio di quel-