- >97 - li somigliano dicono che io sono un padre senza pietà, perchè sacrifico mio figlio alla propria mia liberazione. Ma, rispondimi, se tu divenissi padrone delle nostre montagne non uccideresti mio figlio e tutta la popolazione con esso? Allora chi farebbe le sue vendette ? Ora che siamo liberi possiamo essere vincitori, e mia moglie ancora giovane può darmi altri figliuoli. Se il figlio mio si lagnasse di essere sacrificato per la patria, sarebbe indegno di vivere e di portare il mio nome. Consuma dunque il tuo delitto, o perfido, che io sono impaziente di vendicarmi. » L’astuto pascià dovette rimandare l’impresa di Suli a miglior tempo, e intanto si consolò dell’onta inflittagli continuando ad abbattere, ora colla violenza, ora coll’ inganno i signorotti (bey ed ago) dell’Epiro, tra loro, come sempre, gelosi e discordi, spogliandoli d’ogni loro avere e mandandoli talvolta a rifarsi con uffici e missioni in altri luoghi. Nel 1797, approfittando dell’amicizia dei francesi, che condotti dal generale Gentilly avevano sostituita la repubblica di Venezia nel dominio delle isole Jonie e delle città e porti di Prevesa, di Parga e di Butrinto, nonché di Arta e Salahora, Ali assoggettò la popolazione dell’Acroceraunia. L’anno appresso, scoppiata la guerra tra la Porta e la Francia per la spedizione di Napoleone Bonaparte in Egitto, occupò Arta e Butrinto, sbaragliò i francesi presso le rovine di Nicopoli, prese e distrusse Prevesa e molti francesi menò schiavi 0 fece decapitare, ricevendo per queste sue gesta le congratulazioni di Nelson. Ciò fatto, cominciò anche a vagheggiare l’idea d’insignorirsi con le proprie forze delle isole