UNA CITTÀ CHE NON SI SA DI CHI SIA perseguito la sua politica, quando noi non sapevamo neppure che una Albania esistesse, aveva l’assoluta padronanza dell’¡strumento di pene-trazione più accuminato: dei preti da anni ed anni stipendiati da lei; padronanza, che, se si pensi essere l’Albania settentrionale in gran maggioranza cattolica, le dava un sicuro ascendente su tutta la popolazione della città e, che più importa, delle tribù montanare, tra le quali il nome d’Italia non veniva pronunziato se non, con i debiti scherni e i debiti anatemi, dal pulpito. Monsignor Sereggi, vescovo di Scutari, era il vero ministro d’Austria a Scutari ; monsignor Caciorri (non illudano i cognomi italiani : Sereggi e Caciorri son due villaggi albanesi) a Durazzo. Quando la domenica mattina l’intero battaglione austriaco, musica in testa, e ufficiali a sciabola sguainata, si recava alla messa, i nazionalisti albanesi lo seguivano con negli occhi la riconoscenza per i “ napoleoni ” avuti e nel cuore la speranza dei “ napoleoni ” a venire. Quando il Comandante del battaglione austriaco, o il Console della bicipite monarchia, preceduto da un cavas e seguito da un altro, passeggiavano per la via, gli albanesi europeizzati si levavano il cappello e i malissori cristiani si portavano la mano al petto, alla turca. Con tutto ciò le nostre scuole laiche - elementari maschili e femminili, superiori femminili, commerciale maschile e d’arti e mestieri - che pure- avevano dovuto rimaner chiuse due anni, uno il 1911-12 per la guerra italo-turca, l’altro il 1912-13 per la balcanica, nel marzo di quest’anno contavano circa 600 allievi, mentre quelle austriache affidate ai frati ed ai preti ne avevano 45; con tutto ciò le nostre feste nazionali erano caratterizzate dal concorso di metà della cittadinanza e quelle austriache si riducevano alla celebrazione del Te Deum in chiesa e alla distribuzione di biscottini in canonica; con tutto ciò i nostri ospedali e il nostro ambulatorio farmaceutico erano affollati da mattino a sera, mentre istituzioni simili austriache eran presso che deserte. Fino a quando restò a Scutari il console Galli, e finché lo scoppio del flagello europeo non tolse a Scutari i presidii e le amministrazioni - 69 -