MALISSORI E MIRDITI ma non si considera assassino: è un onest’uomo che, pagato, compie 1’ obbligo suo. Tutto ciò è medioevo, e forse qualche cosa di più. Tuttavia, bisogna riconoscere che la Legge della Montagna, appunto perchè era legge e veniva considerata e rispettata come tale, non manca di una certa efficacia morale. In un paese privo di qualunque altra istituzione di giustizia, e quasi tagliato fuori dalla vita del mondo, come era fino a poco tempo fa la montagna albanese, anche questo feroce e codificato uso della vendetta ha servito ad impedire l’anarchia, e a mantenere tra le popolazioni un ordine relativo, e una compattezza assoluta, che accanto ai difetti comuni a tutti i malissori, dà loro una specie di nobiltà e di differenza da questi. Il gatto e l’albero. Prenk Bib Doda, pascià turco e principe dei Mirditi, cattolico osservante in fez rosso - l’unico fez rosso che si vedesse a Durazzo ai tempi del Wied - mi chiariva e mi metteva in evidenza una volta le diversità essenziali tra gli uni e gli altri. “ Malissori, da Malissia, cioè da Malcja, cioè da montagna : montagnoli dunque; tutti i montagnoli son malissori. Ed anche i mirditi sì, sono montagnoli, sono malissori, perchè vivon nella montagna, nella Malissia. Ma.... ma c’è una gran differenza, che diavolo! I malissori, vedete, i malissori del nord, quelli dei Kastrati, quelli di Hotti, di Qruda, ecc., sono ladri. Oh, come sono ladri.... se sapeste! Sono capaci di rubare le vacche a un povero padrone e di andargliele a rivendere la mattina dopo: sono capaci di farvi voltar la testa mentre mangiate per portarvi via dal piatto una coscia di pollo.... Rubano e scappano. Invece i Mirditi, oh, i Mirditi.... rubano anch’essi, - sapete - rubano molto più di tutti gli altri malissori.... ma tornano. Rubano e tornano a casa. E quando io li chiamo sono tutti pronti, che diavolo!” 7 - 93 -