UNA CAPITALE PER SEI MESI E fu questo il primo e più grave errore del principe Wied, il quale si lasciò convincere del tradimento di Essad, mentre la insurrezione era proprio nata contro di lui cui si faceva colpa di essersi venduto al re “ giaurro e, colpendo il suo ministro, dette agli insorti la prova più lampante della insussistenza del delitto da loro attribuito ad Essad. Errore del Principe, non deH’Austria, che in Essad, non aveva per nulla voluto colpire un supposto traditore del Wied, ma un ritenuto amico nostro. Il 23 dello stesso mese segnò per il Principe e per l’Austria che ne teneva i fili, una brutta giornata, della quale, naturalmente, noi non sapemmo approfittare. Gl’insorti musulmani, rotta facilmente la resistenza della gendarmeria olandese e dei nazionalisti armati in guerra, giungevano fino alle prime case di Du- Volontari austriaci. razzo. Il Principe e la Principessa, pallidi di sgomento, seguiti dalla loro Corte e da due gendarmi albanesi che - faute de mieu - avevano rinvoltato i loro stracci in una bandiera skipetara, si rifugiavano a bordo del nostro yacht Misurata, per ridiscenderne un’ ora dopo, quando un nostro ufficiale di marina faceva loro osservare non essere il ponte del Misurata - territorio italiano - il miglior luogo nel quale il Principe potesse provvedere alla difesa del suo regno. Giornata memorabile quella, in cui la tragedia s’innestò sulla farsa e in cui vedemmo un uomo, al quale l’Europa aveva affidato la Sovranità sopra un popolo, piegare tentennando di qua e di là secondo l’ultima parola ascoltata, fuggire senza necessità e tornare senza scopo; e in cui vedemmo anche gli uomini più altezzosi che aveva intorno - 105 -