MALISSORI E MIRD1TI Ed è veramente così. Il furto e la rapina, sotto qualunque forma avvengano, sono nella montagna albanese considerati come una necessità della vita e come una industria per nulla disonorevole. Talvolta tengono luogo, fra tribù e tribù, di pratiche diplomatiche e perfino di azioni guerresche. Spesso quando un bairaktar (capo di tribù : bairak, bandiera) è in lotta con un altro, avanti o invece di mandar degli armati a provocarlo o far le vendette, invia nel suo territorio una masnada di predoni che rubano e rapinano, e, se trovano resistenza, incendiano e uccidono. L’abigeato è il crimine più comune in Albania e la “ spedizione ” albanese è più che simile alla “ razzia ” araba. Del resto - come ho già detto -questi costumi barbarici non nuocciono alla compattezza delle tribù della Grande e della Piccola Montagna e costituiscono un esercizio spirituale e materiale che rende i malissori temibili e sempre pronti a prender le armi. E a quanto vi è di più violento e di più ingenuo nei loro istinti e nelle loro abitudini, molto più che ai loro sentimenti nazionali ha fatto appello l’Austria per Dall'alto di Oroski. . . lanciarli come una spina nel fianco contro i montenegrini e contro i serbi. V’è riuscita in parte, spendendo molto denaro e utilizzando a ciò l’opera del suo clero da un lato e dei giovani turchi dall’altro; ma se, ha mosso con Bairam Zuri i malissori del nord e con Issa Boletinaz i kossovesi, non le è ancora riuscito di far marciare i Mirditi. Questi, dopo la recente pericolosa esperienza del principato wied-diano, che li trasse a morire a centinaia negli stagni e nelle caserme - 94 -