MALISSORI E MIRDITI in antico albanese significa “ uomo coraggioso In un modo o nell’altro il lor battesimo è fatto fin dai tempi molto remoti, e non si può dire che il nome non convenga alla fiera tribù montanara che l’ha conservato, ed anche se a vederli passeggiare oggi per le vie di Scutari, e di Alessio, col capo ed il viso ravvolti in molteplici giri di larghe bende, abbiano più l’apparenza di vittime di una nevralgia facciale anzi che di leoni, nessuno si attenterebbe a mettere in dubbio le virtù loro. Le quali virtù, per altro, non possono esser tutte considerate alla stregua delle nostre abitudini e dei nostri criteri occidentali. La vita dei monti albanesi, e specialmente quella della Mirdizia, è vita medievale e le azioni nelle quali maggiormente rifulge il valore degli abitanti sono quelle non solo permesse, ma sanzionate ed imposte dalla nota Legge della Montagna, o Dukagina, per la quale il loro fucile deve esser sempre pronto a “ riprendere il sangue ” loro dovuto, a compiere cioè la vendetta dell’individuo sull’individuo, della famiglia sulla famiglia, della tribù sulla tribù. E siccome la vendetta è considerata giusta e sacrosanta da chi la compie, ma non da chi ne è vittima, “ ogni sangue crea sangue” e fino ad ora è stato sempre molto raro e sommamente disonorevole, in Mirdizia, morire nel proprio letto, o sul tappeto che ne fa le veci. La legge Dukagina par che sia stata inventata per impedire la superpopolazione, il che, date le poche risorse della Montagna e la ferocia con la quale lassù si concepisce la vita, non sembrerebbe inverosimile; ma è certo che essa è stata la più valida tutrice della indi-pendenza dei Mirditi, i quali, come è risaputo, si sottrassero di fatto ad ogni signoria, quella dei turchi compresa. La Legge della Montagna. La Legge Dukagina, o Legge della Montagna, si basa sopra il criterio più elementare della così detta giustizia umana, della vendetta, cioè, e del taglione. Chi uccide è ucciso, ed è ucciso chi ha ucciso