ALBANIA MUSULMANA che “ tutto ha un fine " ed essi non credono che ci si debba affrettare e si debba mutar strada per giungervi più presto. Questa loro pigrizia mentale e materiale noi batteziamo debolezza e inettitudine e non li crediamo capaci di uscirne: ma essi la contrappongono come una fortezza insormontabile ai nostri sforzi, e, non di rado, li vincono. Che se poi la pazienza e la pigrizia non sembrin loro più sufficienti alla difesa, e dalla resistenza passiva trascorrano all’azione, vi si gettano con furore, con quel furore che, quando noi lo vediamo in esemplare ridotto e solo a scopo di preghiera nelle moschee e nelle “zaouie” ci fa allibire, quel furore che trasforma ognun di loro da un uomo in una macchina impazzita, che dà loro bava alla bocca, morso ai denti, veleno alle unghie. Essi hanno dei principii, dei difetti, delle virtù, dei caratteri, delle volontà elementari : non concepiscono che la cosa semplice, geometrica. La geometria del loro furore è il massacro, il terribile massacro la cui grande ombra sanguigna chiunque sia stato in paesi musulmani ha sentito più di una volta ventargli vicino. Ebbene: i musulmani dell’Albania non son per nulla diversi, nei caratteri essenziali, da tutti gli altri : più che degli albanesi musulmani, sono dei musulmani albanesi. Per loro un principato wieddiano non era neppur concepibile, e quando il povero Sovrano passò per la prima volta tra due ali di popolo, nel recarsi dall’ imbarcadero al palazzo, io vidi che i musulmani, taciti e raccolti, lo guardavano con quello stesso stupore con cui un ragazzo guarda un giocattolo automatico a cui non sa dare un nome, e di cui non comprende il meccanismo. V’era tra loro chi, a vederlo accompagnato da Essad e riverito da qualche hoggia, credeva in pienissima buona fede alla voce che gli austriaci andavano spargendo: che cioè il principe Wied fosse un nipote del Sultano, del Padiscià. E poco prima che il Principe arrivasse a Durazzo, accadde a me personalmente un casetto gustoso. Vidi un giorno in una piazza dei gendarmi albanesi - in una nuova divisa un po’ più cupa della grigioverde consueta - ai quali un ufficiale ....made in Germany, cercava di insegnar 9 - 125 -