ALBANIA MUSULMANA giaurro gl’insorti levarono sulla piazza di Sjak la bandiera turca, e vi miser intorno quattro sentinelle a baionetta in canna e un trombettiere che suonasse l'attenti al Padiscià. Se noi avessimo avuto il coraggio di metterci apertamente e risolutamente contro l’Austria, come l’Austria s’era messa risolutamente e apertamente contro di noi, forse quel trombettiere avrebbe suonato senza esitare la fanfara reale. Ma proseguiamo verso Tirana dove ci apparirà ancor meglio l’altro fomite della rivolta: la religione e il suo clero. Le amarezze e le disillusioni, che in fatto di colore locale può provare il viaggiatore a Scutari e a Durazzo, sono largamente compensate da una gita a Tirana. Questa vasta cittadina, che ospita circa 20000 abi-La via principale di Tirana. tanti, e che è situata in una magnifica conca irrigua verde e ubertosissima, ha conservato, se bene non disti dalla costa più di quaranta chilometri, tutto il carattere e tutto il fascino delle più remote città orientali. Come Kairouan per la Tunisia, Tirana è la città santa dell’Albania musulmana: moschee solidamente costruite ed ornate di ogni segno più particolare dell’arte religiosa maomettana si levano in mezzo a vasti cimiteri ove le tombe, non da rozze pietre, ma son segnate da marmi assai spesso coperti di fini rilievi e racchiusi in cancellate di ferro squisitamente battuto: qualche tomba di Santone ricorda motivi architettonici e purità di linee della migliore arte araba ; minareti sottili come steli e aguzzi come lande si drizzan nel cielo soffuso di una sottil nebbia luminosa, e dal loro terrazzino circolare, all’alba, al meriggio e al tramonto - 122 -