L'arrivo del principe di Wied a Durazzo. Una capitale per sei mesi Durazzo villeggiatura. QUANDO vi giunsi per la prima volta nel marzo decorso, Durazzo mi apparve sotto i verdi colli a specchio del più turchino mare del mondo, come un nido di pace e di tranquillità, quale talvolta si sogna quando si vorrebbe rinunziare ad ogni movimento della vita e alla vita stessa. E in verità, prima che l’Europa ci portasse il principe Wied e il principe l’insurrezione e le agitazioni che l’hanno, per tanto tempo, affamato e insanguinato, questo paesetto che serba ancor sui muri delle sue case quando un leon di Venezia, quando un centurione romano, col suo golfo azzurro lunato, con la sua corona di colline, ove un giorno Cesare e Pompeo si disputaron le sorti del mondo e d’onde l’alito di una primavera precoce traeva il profumo dei giacinti non ancor nati, aveva veramente malie e trasparenze quali forse il principe nordico non s’era mai sognato di poter vedere. Du- - 99 -