UNA CAPITALE PER SEI MESI venire, non dubito di affermare che se una impresa industriale italiana, debitamente sostenuta e incoraggiata dal Governo, ponesse mano all’opera relativamente facile del risanamento, riaprendo i due sbocchi e tracciando nello stagno un canale che ne raccogliesse le acque e le portasse ai due mari, farebbe in Albania un'opera altamente meritoria, tale da assicurarci la gratitudine albanese, e, sopra tutto da render facile e piacevole la vita in un paese che dovrà essere per noi uno dei principali centri di attività adriatica. Che se poi - le nazioni non hanno la vita di un giorno - come si pensò una volta a scavare un porto militare nel lago di Varano, si potesse in altri tempi pensare a compiere un’ opera simile sull’altra sponda, l’antico porto romano potrebbe ridiventare una base navale forse non men possente e certo più riparata dai venti che quella di Valona. Altra iniziativa che dovrebbe essere nostra, esclusivamente nostra perchè ne abbiamo insegnato al mondo la utilità e l’arte, è quella di dotare l’Albania centrale di strade carrozzabili che ne mettano le diverse regioni in comunicazione con la futura ferrovia che seguirà un giorno la valle dello Scumbi, come la seguiva ai lontani tempi la via Egnatia che per Elbasan e la regione dei laghi, si avviava a Monastir, alla Macedonia e ai mari levantini. Il Principe di Wied.