PIETRO ‘BEM'BO. XXXXV braccio di molti ver fi in rima , feriti operò di buona mano, & pregatolo che per quel giorno, o due, che fopraflava del viaggio , lo vedeffe, cfo’ trovando cofa alcuna , rfo li fodis-faceffe, /¿z notaffe con un poco di cera in margine, perche poi fi potejje levar fen^aoff'efa : tornato il valente Duomo per il libro, la vifta del quale in pochi ver fi h aveva ftracco m. Pietro, & guardando , nè trovandoli note alcune di cera, tutto allegro dif-Je : Dunque V. S. l’approva fenza eccettione, poiché vedo , che in niuna parte l’hà tocco . A che m. Pietro rifpofe : Io l’ho fatto per manco briga, pervadendomi che fia meglio il dirvi,, che lo portiate ad un fpetiale quando fa candele, & tutto lo attuffiate in un tratto nella caldaja della cera, della quale ne pigliaria a baftanza per fodisfare al defiderio voftro , & al giu-dicio mio : & cofi lafciò per quella volta quel buon huomo con-fufo con la fua goffa poefia . Ma per /’ ordinario, come ho detto , era benigno a chi le fue cofe dimofirava che erano molti $ perche quafi da tutta Italia gli erano portati, o mandati componimenti di varie forti, Et vede fi chiaramente quanto foffefti-mato da tutti, che alfuo tempo viffero in Europa, per le epiflole loro in ftampa , & le rifpofte di m. Pietro, cofi di Germania, come di Francia, Volontà, & altri luoghi. & in Italia li duo primi poeti, che fiano flati da Virgilio in qua, cioè il Sanazza-ro, & //Fragaftoro, moftrarono che conto di luifaceffero, quando il Sanazzaro fin da TSLapoligli mandò a Vinegia i fuoi libri de partu Virginis prima che alla ftampa fi deffero, per haverne il fuogiudicio j & il Fragaftorog/i intitolò la fua divina opera de morbo Gallico, come anchefi vede. Taccio infiniti altri poeti grandi, che del Bembo hanno honoratamente fcritto , come Navajero , Caftiglione, ec. che di ciò i loro ver fi fi leggono. In fomma huomo grande alcuno non è flato, che d honorarlo non s habbia a gloria prefo. E ben vero, che per effere il mondo di imperfettione ripieno, fi trovarono ancho di quelli, che lo biafi-marono, come già fece 'Zoilo, Homero ma furono riputati o ignoranti, o maligni, cofi poca riputazione ne trafferò. Et mi ricordo che effendo in ftudio a Va dova del XXXlI.fu un Vmitia• nello d'ofeuro luogo venuto a luce, & non fen^a qualche ingegno , fe al bene l haveffe rivolto, il quale per far fi credito fra g a leu-