UNA CAPITALE PER SEI MESI sua casa il colonnello Municchio sotto la imputazione di connivenza con gl’insorti. Ma neanche questo bastò a persuadere il nostro Governo come soltanto opponendo energia e risolutezza alle subdole arti austriache avremmo potuto tutelare la nostra dignità in Albania: gli ordini erano sempre gli stessi e, l’Austria, approfittando della nostra timidità, non fu paga finché non ebbe allontanato dal Principe l’ultimo uomo nostro che rimaneva a vigilare: il capitano Castoldi, che in quegli stessi giorni fu dal Principe ringraziato e licenziato. Intanto il Principe e l’Austria avevan chiamato a Durazzo contro i musulmani le tribù cattoliche ma-lissore e mirdite, suscitando una vera guerra di religione, che ebbe il suo sanguinoso episodio il 17 giugno, quando malissori e mirditi furono assaliti dai musul- Marinai italiani alle trincee. mani, fatti a pezzi e gettati nello stagno che circonda Durazzo ; episodio sanguinoso di cui l’Austria approfittò, persuadendo gl’ ingenui montanari che erano stati.... traditi da noi. Cominciò allora tra il Sovrano e gl’insorti quel seguito di inutili trattative che, svolte principalmente dalla Commissione di Controllo, fecero perdere a questa, e all’Europa che rappresentava, ogni prestigio presso gli albanesi. Lo scoppio della guerra Austro-Serba opera a un tratto un cambiamento e ci offre per la seconda volta il modo di riacquistare il perduto. La invasione austriaca si dissipa : i commercianti, i giornalisti, gli ingegneri e gli operai, ricevono il foglio di chiamata alle armi: diventano il capitano tale, il tenente talaltro.... — 107 —