«74 l’albania sando l’Alta Albania o il Montenegro riversino nell’Adriatico i prodotti della penisola balcanica e il commercio delle coste russe, turche, bulgare e rumene del mar Nero, senza che questi passino forzatamente da Vienna e da Budapest : progetto grandioso, importantissimo per l’Italia, la Svizzera e la bassa Francia, che nel bel volume del Loiseau sull’Equilibrio adriatico è stato precisamente definito in una linea, la quale da Antivari o da Medua per Podgoritza nel Montenegro, Ipek nel vilajét di Còssovo e Nisch in Serbia raggiungerebbe a Cladovo in Rumenia il Danubio. Ma questa linea raderebbe soltanto l’altissima Albania. Considerando qui gl’interessi albanesi singolarmente, la linea che in mano di capitali e costruttori italiani potrebbe essere moralmente ed economicamente la massima affermazione della nostra preponderanza da Pre-vesa a Scutari, da Monastir a Yallona, sarebbe quella che dal porto di Vallona — centro di tutte le cupidigie politiche, strategiche e commerciali, checché protestino con arie di don Basilio molti pubblicisti austriaci — tagliasse per largo l’Albania fino a Mo-