8o l’albania mini a imprigionare il pascià. Questi si difese come una tigre. Nel pavimento di legno della stanzetta, nel soffitto di legno, nelle imposte delle piccole finestre, sui basci o divani di legno intorno alle pareti sono ancora i fòri delle palle. Da quelli verso ponente penetrano nella penombra sottili raggi di sole che tramonta. Dietro questa stanza dove Alì crivellato di ferite cadde e fu decapitato, nascosta dietro un tavolato s’apre ancora una porticina verso una grotta scavata nella roccia dove la perfida Yasiliki stava rifugiata. Ella morì, soltanto dieci anni dopo, di idropisia a Missolungi. Quando torniamo alla riva di Jànina, è sera. In tutti i caffè disposti sotto i salci lungo il lago o lungo lo stradale di S. Nicola detto Milet-bachtzé — Passeggiata nazionale —, passa in carrozza o a piedi la folla elegante di jànina, cioè tutti gli ortodossi e tutti i turchi che si vestono all'europea. Per oggi. l’Acheronte e il rifugio d’Alì mi hanno fatto perdere il tennis al consolato d’Austria. Mi restano ancora, ultima conso-