DA BRINDISI A PREVESA «3 Pure nella luce rosea dell’alba altri ricordi che i Profughi di Purga e i decasillabi del Berchet, sorgono e si riflettono sulle acque madreperlate. A destra, cinto da una sciarpa di nubi candide, il monte di Leuca color di cielo e di rosa evoca Saffo e la passione disperata e il funebre salto. E il sole gli sorge in faccia. A sinistra mentre il piccolo Bari della « Puglia * passa audacemente dritto tra le due boe bianche sopra un bassissimo fondo di scogli, d’arena e d'alghe, una lingua di terra piatta delinea la costa albanese. Pian piano fuor dalla nebbiola opalina emergono da quella striscia un oli-veto basso e folto e, sul mare un fortino turco superbamente chiamato Pantokrator. Di là, nella costa greca, di sopra una breve pianura deserta s’ergono sùbito uno sull'altro i monti d’Acarnania, e, di contro a noi, quelli dell’Etolia più pallidi nella distanza. Poi in quella breve pianura, detta la Punta, un muro alto appena un metro appare tra l’erba. E quel che resta d’Azio, da quando Ottaviano Augusto la rase al suolo e vi seminò sale per edificare sulla spiaggia opposta, oggi di Prevesa, la sontuosa Nicopoli, Città