j Ànima 53 Ritraverso, a capo chino, tutta la tomba di quei vivi. Quanti di essi sono innocenti? Quanti sono soltanto ribelli politici, chiusi qui dal capriccio dispotico di un vali o d'un caimacàn più sospettosi? Quanti di noi, liberi cittadini d’un paese civile, sotto questo regime, su questi monti dove l’amore alla libertà più sfrenata è più antico della storia, sapremmo rimanere migliori di costoro? Anche là fuori al sole, sotto l'azzurro sublime, in cima alla rupe della fortezza, sentendo tutto l’ampio e fresco respiro del lago opalino, quel vocìo cupo, quelle tenebre, quel fetore di sepolcro scoperchiato mi pesano sulla nuca e mi schiacciano. Uno dei poliziotti che mi accompagnano, mi fa notare in greco con una cortesia imperturbabile: — Ha veduto le facce curiose di quelli che si gonfiano per l’umidità? Sembrano tanti fasl'tn. Il faslìn è la maschera locale, una specie di pulcinella albanese.