l’oracoi.o di do don a, ecc. 77 quella fresca vegetazione, clic freme al minimo soffio dell’aria. Nel giuncheto che dà i giunchi per tutte le stuoie consumate nel vilajèt, s’aprono minuscoli canali in fondo ai quali casette e villini musulmani con le grate verdi e turchine alle finestre, fra giardini fioriti di gerani e di oleandri, mostrano questo essere il luogo di riposo dei ricchi di Jànina — se pure al vali piace che ve ne siano ancora. Traversato il canale che separa l'isola dal monte, per uno dei passaggi angusti tra i giunchi i quali frusciando si richiudono sulla barca appena vi ha scivolato frammezzo. arriviamo alle sorgenti dell’Acheronte. In fondo, presso una lingua di terra con due casupole d'israeliti, dentro una bassa grotta è una polla freschissima oggi detta, dallo slavo, Drabadova. Da qui si vede il corso azzurro deH'emissario del lago. L'Acheronte è stato col Cocito, col He-getonte, con lo Stige e col I-ete. uno dei cinque fiumi infernali, fatti, diceva la mitologia. dalle lagrime dei colpevoli. Ma qui davvero non par d'essere sulla trista riviera d*Acheronte,