l'oracolo di dodona, ecc. 79 di Triccala, poi questo di Jànina, a conquistare Arta, Butrinto e Prevesa prima alleandosi ai francesi contro il Sultano, poi, quando Napoleone andò in Egitto, al Sultano contro i francesi, infine Berat imprigionandone in fonilo a questa fortezza il pascià, — All di Tepelen che, infine sognando l’indipendenza della sua patria sotto la sua tirannia, fu contro la Turchia il vero iniziatore della rivoluzione greca, — a ottantun anno, dopo due anni di lotta contro due eserciti turchi, venne a rifugiarsi in questo piccolo convento di Panteleimon, con la sua diletta Vasiliki. Jànina era in mano dei nemici; solo nella fortezza con una torcia accesa presso cento barili di polveri stava il suo negro Selim pronto a far saltare in aria i tesori e i palazzi se i turchi riescivano a varcare il fossato dalla parte della città o a scalare la roccia dal lago. Selim aveva giurato di spegnere la torcia solo se gli fosse portato l'anello d'Alì. Ora Vasiliki prese l'anello dalla mano di Ali addormentato, lo consegnò a Kurcid capo dei turchi, il quale così penetrò nella fortezza e mandò qui pochi uo-