JÀNINA 55 costruiti, come quasi tutte le sue fortezze, da un napoletano, il Del Carretto e da un siciliano. Santo Monteleone. In fondo a un giardino, ricco di fiori e di frutta, sorge a dieci metri dalla tomba la moschea di Aslan Aja, costruita nel 1712, sul posto dell’antico San Giovanni che aveva dato nome alla città e che pare sia stato nel 551 elevato dai Goti di Totila. Boemondo bastardo di Roberto Guiscardo prese la città nel 1181. Fin dal 1320 essa divenne la metropoli ecclesiastica dell’Fpiro, e fin dal 1431 cadde nel dominio dei turchi. Tutta la città ricostruita in ottant’anni dopo l’incendio che A lì le appiccò nel 1822 all’ap-prossimarsi dei turchi, si vede da quassù, coi tetti rossi, ombreggiata di platani e di pioppi, lieta d’orti e di giardini, dominata da dieci minareti. I^i valle, dietro, pare deserta, a mezzodì tagliata dalla strada verso Prevesa, a ponente dalla strada verso Delvino e Santi Quaranta che faremo insieme fra pochi giorni per tornare al mare. Di là dal lago l’altissimo monte Mitzicheli, dirupato e brullo, si specchia sul lago limpido come un gigante assetato invano chino sull’acqua che gli lambisce i piedi.