7« che sulla sponda invece di Caronte due giovani ebree bellissime, dai capelli corvini, dalle labbre rosse e dalla pelle chiara, battono i panni del bucato nell’acqua e ridono ; e la riva è tutta costellata di margherite d’oro e, giù tra i giunchi, tutta fremente di libellule smeraldine. E le belle ebree ci portano un bicchiere per assaggiare la limpida acqua infernale e, scalze ci guazzano dentro con delizia, all’ombra dello scoglio. Di diabolico, per verità, non c’è che la tentazione... 'Forniamo verso l’isola e approdiamo all’ombra d’un platano secolare. Da un lato per una porticina bassissima s’entra in una antica cappella ortodossa, tutta affrescata dal colmo della cupola giù allo zoccolo con storie e figure di santi malamente ritoccate e rinnovate a crudi colori. Dall’altro, per un androne fondo, accompagnato da una monaca greca, sporca sdentata rugosa e gialla come una tartaruga, salgo nella stanza dove Alì pascià fu sorpreso e ammazzato. Alì di Tepelen, che lacero figlio d’un capo di briganti o c/efti, era riescito predando, scannando e corrompendo a occupare prima Delvino, poi Argirocastro, poi il pascialato