jànina 61 dodicimila su ventimila abitanti) son piovute ad ogni passo le denunzie e le persecuzioni. Ad esse sono seguite quelle contro i Giovani Turchi, una Carboneria che in qualche vilajét ormai stringò segretamente il cinquanta per cento degli ufficiali e degl'impiegati. Pel minimo sospetto o anche per la più capricciosa vendetta d’un vali, i più potenti sono esiliati a Fezzan, a Conia, negli angoli più remoti dell’Asia: ed essendo i più potenti quei più ricchi, il regalo diventa cospicuo fino a raggiungere qualche centinaio di migliaia di lire, — rispetto al qual regalo le taglie dei briganti sono carezze. Il terzo danno visibile e purtroppo tangibile è la mancanza d'ogni strada. Nonostante le enormi tasse di viabilità che in questo vilajét pagano tutti appena nati, da Jànina non è umanamente possibile andare in carrozza a Santi Quaranta, cioè al suo naturale scalo sul mar Jonio. E fuori di questa strada e di quella verso Prevesa, tutte le altre sono sentieri fatti dai piedi dei cavalli nella pianura o indicati dalle capre ai muli sulle montagne. Chi non ha viaggiato qui nell’interno, non può crederci. Ora il fondo per