IL COMPITO DEGL’ITALIANI 177 s’aprì due anni fa con venti scolari e quest’anno inaugurerà anche il suo terzo corso accogliendone soltanto in esso quaranta, richiama studiosi da tutta l’alta Albania. I.e scuole femminili, che per l’abitudine orientale di rinchiudere in casa le ragazze appena oltre i tredici o quattordici anni, devono limitarsi ai corsi elementari, raccolgono più che duecento alunne; e alla mostra dei lavori e di ricamo che vi si inaugura ogni anno il 20 settembre accorre tutta la città, ammirando. In quest’anno l’asilo infantile, che dà la refezione gratuita, ospitava cen-tonovanta piccini. E i locali sono nuovi, ariosi, puliti, riscaldati, circondati da giardini e da mura secondo il costume orientale. Al confronto, le scuole austriache dei gesuiti, dei francescani, delle stimmatine si spopolano ogni anno di più ; e. per vivere, devono insegnare l’italiano, salvo a vendicarsi, coi metodi ormai notiss'mi, dell’Italia quando ne insegnano la storia. I nostri ottimi maestri insegnano l’italiano e l’albanese in ogni corso; nei superiori anche il turco e il francese. Un laico insegna religione ai cattolici, che il vescovo, 12 — L'Albania.