III. Il regio servizio militare e marittimo nell’isola eli Sardegna Allorquando, uel 1720, la Casa di Savoia, nella persona del Re Vittorio Amedeo II, entrò in possesso della Sardegna, la trovò in tristissime condizioni. Tre secoli di dominazione spaglinola avevano ridotto la, in ogni tempo, sfortunata isola all’ultimo grado dello squallore. Basti dire che la sua popolazione era discesa a non più di 300.000 abitanti, i quali vivevano separati dal resto del mondo civile come se la loro terra nativa, invece di trovarsi nel bel mezzo del Mediterraneo, si trovasse in qualche remota plaga del Pacifico o dell’Oceano Indiano. Nessuna industria, nessun commercio, nessuna comodità di comunicazioni nè all'interno, nè all’esterno; in piena decadenza le città marittime, incolto e spopolato il resto del litorale d’onde gli antichi abitatori erano stati costretti ad allontanarsi per le.continue incursioni dei pirati barbareschi. I quali, non solo scorrazzavano a loro piacere su quel litorale, ma, annidati poco meno che in permanenza negli eccellenti ancoraggi delle isolette di