l’ammiraglio des gf.nkys e I SUOI TEMPI 111. gerci al generale Kellerman per ottenere il medesimo vantaggio. Dopo avere più volte rinnovato tale domanda, ricevemmo finalmente l’ordine di recarci a Nizza per passare di là in Piemonte. Prendemmo la via di Marsiglia, dove ci imbarcammo per Nizza. Ma, avendoci a Nizza il generale Gauthier, capo di Stato Maggiore, ri fiutato il permesso di passare per il Colle di Tenda, fummo obbligati ad imbarcarci una seconda volta per recarci a Savona dove prendemmo la via di Acqui presentandoci finalmente al Governatore di questa città il 15 agosto 1795. « Non mi resta che raccomandarmi nuovamente alla protezione di V. S. per essere scambiato al più presto possibile e messo così in grado di riprendere servizio ed esporre ancora la vita per il migliore dei Sovrani. Solamente quando sarò stato riammesso in attività potrò scordare le perdite e le sofferenze subite durante quattordici mesi di prigionia. Vogliate, Eccellenza, mettere ai piedi di S. M. il mio rispetto, il mio zelo, la mia intiera devozione per il suo servizio. Siate sicuro che a questo riguardo io non mi smentirò mai, in qualsiasi circostanza possa ritrovarmi ». Così finisce la Relazione Des Geneys. E’ facile immaginare che l’autore di essa non dovesse essere solo, nel novero dei parecchi ufficiali sardi di terra e di mare liberati su parola dalla prigionia, a desiderare lo scambio, ma egli, per il suo temperaménto attivo e zelante, era certamente fra i più impazienti. Continuò egli, infatti, durante il resto dell’anno 1795, e nei primi mesi dell’anno successivo, ad avanzare, per tutte le vie. domande e preghiere affine di ottenere tale intento, e con insistenza tanto maggiore in quanto la guerra non solamente non accennava per allora a cessare, ma, nell’autunno 1795, parve prendere piega così favorevole alle forze alleate austro-sarde, da offrire anche la possibilità di qualche cooperazione di carattere marittimo. Dopo una .serie di fortunati piccoli fatti d’arme gli Austro-sardi erano infatti riusciti a discen-