1/AMMIRAGLIO DES GENEYS E I SUOI TEMPI 220 nariamente interessante perchè mette a nudo i caratteri dei due personaggi. Meraviglioso appare il dominio di se stesso che l’Ammiraglio, pur dicendo tutto quello che aveva da dire, seppe conservare nella più che ingrata polemica. La irritata Regina, evidentemente sobillata da qualche cortigiano o funzionario cagliaritano avverso al Des Geneys e raccoglitore di maldicenze a suo carico, si era lasciata trasportare fino ad alludere nei suoi scritti ad illeciti guadagni fatti dall’Ammiraglio, durante le sue ]lassate lunghe permanenze a Maddalena, per mezzo di clandestini traffici con la vicina Corsica. Invano l’Ammiraglio (lì nel ribattere quelle cattiverie ricordava i quarant’anni di buoni sci-vizi da lui prestati « sans tacile ni repròche » al suo Re, ed in particolare le benemerenze acquistate proprio a Maddalena, dove, con infinite cure, ed in qualchecosa periino con suoi personali contributi finanziari, egli aveva saputo creare e mantenere non solo una buona base militare marittima per le forze navali di S. M., ma una rispettabile piazza forte di frontiera ed un prezioso osservatorio e centro di informazioni per la sicurezza del Regno. Invano dimostrava alla Sovrana che mai Maddalena aveva ricevuto più grano della quantità indispensabile per impedire a quella popolazione di soffrire la fame, che perciò mai sarebbe stato possibile farne da Maddalena esportazione in < 'or-sica, d’onde invece i contrabbandieri di quella isola più di una volta, in momenti di estrema carestia, avevano recato preziosi aiuti di alimenti alla intiera Sardegna. Invano egli spiegava che gli approdi a Maddalena da lui ordinati alle navi che facevano il servizio delle comunicazioni tra Genova e Sardegna erano dovuti a motivi di ordine ufficiale per i necessari rapporti fra quelle due basi della R. Marina. La Regina si manteneva dura e inviperita. Il che, per vero, non dipendeva soltanto dalle sue male disposizioni verso il Des Geneys, ma da aspetti (1) V. I*. Boselli : lì Ministro Valle*" e VAmbasciatore f falbery nel 1817. Note storiche. Torino, Paravia, 1803, pajr. 2f>.