204 UMILIO FRASCA essendo ultimamente passate sotto il protettorato britannico le isole Jonie, e non pochi abitanti di quelle isole trovandosi da tempo in schiavitù nelle diverse Reggenze, l’Inghilterra non poteva, senza perdita del proprio prestigio, esimersi dal provvedere alla loro liberazione. Non è <|ui il luogo di diffusamente narrare la giustamente famosa spedizione africana dell’Ammiraglio Lord Exmouth. Ricorderemo soltanto che le prime istruzioni a lui impartite dal suo Governo si limitavano alla liberazione degli schiavi jonici e sardi e alla conclusione di un trattato di pace tra le Reggenze barbaresche e il Regno di Sardegna, per rappresentare l’Esercito e la .Marina del (piale purtroppo non ancora in grado di più validamente intervenire, trovandosi ospitati sulle navi britanniche il Colonnello Daideri di S. Lautent ed il Comandante di Marina Giorgio de Yires, già stati al servizio dell’Inghilterra durante le guerre napoleoniche. In richiesta del Regno delle due Sicilie Lord Exmouth ebbe poi anche l’incarico di patrocinare pei1 esso la conclusione di 1111 trattato analogo a quello da concludere per il Regno di Sardegna. Tanto i Bei di Tunisi e Tripoli quanto il Bei d’Algeri, intimiditi dalle risolutezze dell’inglese Ammiraglio, si conformavano alle sue domande. Ma. essendosi, poco dopo, per parte di sudditi algerini rinnovate aggressioni a danno di naviganti cristiani. e dimostrandosi quel Bei malfido nel mantenere i convenuti patti, tornò Lord Exmouth, sulla fine dell'agosto IKK), davanti ad Algeri con maggior numero di navi, fra le quali alcune olandesi spontaneamente aggiuntesi alla sua squadra, e sottopose le fortificazioni, il porto e la città stessa a così fiero bombardamento, che il Bei. dopo ostinate resistenze, dovette darsi per vinto e solennemente impegnarsi non solamente a porre in immediata libertà tutti gli schiavi di qualunque regione cristiana (‘sistenti nel suo Stato, ma a rinunciare per sè e per i suoi ad ogni esercizio di pirateria. Immensa fu l’esultanza in tutto il mondo civile per i risultati della brillante e filantropica impresa del va-