L'AMMIRAGLIO DBS GEXEYS K I SUOI TEMPI soggiorni. Così l’Aimniraglio aveva grande facilità di avvicinarlo e di fargli prendere interesse a tutto (juanto con la Marina aveva attinenza. Il quinquennio fra il 1825, anno della spedizione di Tripoli ed il 1830, anno della morte di Carlo Felice, può infatti essere considerato come il periodo di maggiore e più efficace intensità nell’opera del Des Geneys per lo sviluppo e l’organizzazione delle istituzioni marittime sarde. In (pici periodo il regio naviglio si accrebbe delle corvette «Aurora » da 20 cannoni (1827) ed «Aquila» da 24 cannoni, delle fregate « lìeroldo» e « Haute Combe» (1827) da 50 cannoni ed «Euridice» da 44 (1828), «Carlo Felice» e « Regina » da HO cannoni, costruite tutte nel cantiere della Foce. Contemporaneamente la darsena veniva rimodernata e fornita dei mezzi e materiali per l’armamento delle nuove navi e la manutenzione delle vecchie. Nel 182(ì venivano pubblicate quelle Istruzioni provvisorie per il servizio delle navi da guerra della Marina di S. M. delle quali già abbiamo altrove fatto cenno citando un brano della prefazione per esse redatta dal-l’Ammiraglio, un Regolamento di disei ¡¡Una militare per gli equipaggi e le truppe coni ponenti il Corpo reale della Marina, insieme ad una nuova edizione del Regolamento sulle divisi degli ufficiali, graduati e comuni della R. Marina, già entrato in vigore lino dal gennaio 1822 e finalmente una Raccolta di istruzioni per Vesercizio e la manovra delle bocche a fuoco. Notevole particolare: questi regolamenti abbenchè stampati in Genova erano tutti, come del resto anche le voci di comando abitualmente usate allora a bordo delle rr. navi sarde, in lingua francese. Onde chi scorra oggi quelle carte non può fare meno di trovare in questa stranezza qualche analogia con l’uso tanto più moderno della lingua tedesca nei regolamenti e nelle voci di comando a bordo delle navi di una marina dove per intendersi fra loro tutti dovevano usare il dialetto veneto, e cioè la cessata Marina austriaca. Nella Marina sarda si parlava ormai da tutti il genovese e certo aveva imparato