20 EMILIO PKASCA ohe esser lecito supporre che quell’ardente spirito di iniziativa, quella non comune energia di temperamento, per cui egli eccelse da uomo maturo, già si manifestassero in lui bambino sotto forma molto vivace e che perciò i suoi genitori giudicassero opportuno sottoporlo di buon’ora a disciplina singolarmente rigida quale in ogni tempo fu considerata, e si considera ancora, la disciplina di bordo. Comunque sia. la partenza del piccolo marinaro dalla casa paterna non avvenne certamente senza lagrime dalle due parti. Non si trattava di una delle solite separazioni, cui, in tutte più o meno le famiglie piemontesi, genitori e figliuoli, erano per antica militare tradizione, abituati. Nè solamente il pensiero dei viaggi per mare coi relativi paurosi uragani e naufragi, o quello delle inevitabili durezze materiali della vita navale, dovettero nel doloroso momento dell’addio angustiare l’animo di quella mamma e di quel babbo. Se, come abbiamo già avuto occasione di rammentare, da lungo tempo il Piemonte, e quindi l’Esercito piemontese, godevano di così profonda pace da potersi quasi chiamare sonno, lo stesso non potevasi dire della Marina di S. M. sarda. Per questa la guerra era condizione normale e durava senza tregua e senza quartiere. Alla Marina era affidata la difesa del litorale e del commercio marittimo del Pegno contro i pirati barbareschi onde, in quel tempo, il mare era pieno e che specialmente esercitavano l’industria loro a danno dei deboli Staterelli italiani assalendone le navi, saccheggiandone i paesi costieri, traendone in schiavitù gli abitanti. Nel caso del Regno Sabaudo tale difesa non era molto ardua per riguardo alle pro-vincie continentali, chè queste non avevano allora altri sboccili sul mare se non le minuscole porzioni del litorale italiano pertinenti alla Contea di Nizza, al Principato di Oneglia ed alla Contea di Loano. Ma difficoltà ed esigenze di gran lunga maggiori presentava la difesa dell’isola di Sardegna, per l’estensione delle sue spiaggie, l’abbondanza e comodità dei suoi ancoraggi e sopratutto per la grande vicinanza alle Reggenze africane.