¿.’ammiraglio DKS GENEVS E I SUOI TEMPI 2fi7 si trovava. Non cessarono però i suoi persecutori di reclamare che, se non si voleva mandarlo ad Alessandria, fosse sottoposto a giudizio in Genova stessa, Per fortuna a ciò si oppose il Generale d’Ison in persona, dichiarando che i processi si fanno ai criminali. Anche per altre, e maggiori pretese, doveva, nel contempo, il Generale d’Ison trovarsi in contestazione con quegli stessi capipopolo, ed in particolare col già citato capitano Badino, i quali avrebbero voluto che fossero alla Guardia Nazionale, e cioè a loro consegnati i forti dominanti la città e le sue vie di accesso, tino allora rimasti in possesso delle truppe regolari. Non ora difficile indovinare, e si seppe più tardi con certezza, che quei richiedenti erano stimolati a quelle istanze, dai loro colleglli del Piemonte, in previsione che la piega degli avvenimenti costringesse gli elementi insurrezionali di lassù a ritirarsi su Genova. Ma, poiché il primo effetto dell’accettazione di simili richieste non poteva essere che quello di sempre più scemare l’autorità od ostacolare la libertà d’azione della Commissione di Governo, questa, con segrete somministrazioni pecuniario ai soliti caporioni, ne ottenne il rinvio. Con non minore abilità, il Generalo d’Isoli liberava, almeno per qualche tempo. Genova dalla presenza di quei tali sergenti e forieri della Legione leggera, ohe erano stati i veri e primi promotori dello defezioni militari. Impazienti di ottenere premio per la loro condotta, ossi chiesero di recarsi di persona a prestare omaggio allo superiori autorità insurrezionali di Torino. Il d’Ison 11011 solo concesso loro autorizzazione di compiere tale viaggio, ma li foco provvedere dei mezzi occorrenti por la relativa spesa. Superfluo il dire ohe colà ebbero promozioni e gratificazioni. Ma frattanto lo sorti della causa costituzionale volgevano in Piemonte a fatalo rovina. Ed anche in Genova, dove di fronte alla maggiore conoscenza 0 realtà di fatti, tutti si erano ormai ben convinti che l’Ammiraglio, pubblicando il proclama 0 gli ordini di Carlo Felice, altro non aveva fatto che esporre la semplice o pura verità 0