l'ammiraglio des genets e i suoi tempi 47 nuele 111 con atto di governo non meno provvido di quello ultimamente compiuto con la presa di possesso dell’Arcipelago della Maddalena, aveva, lino dal 1738, chiamato, e convenientemente ospitato, un grosso nucleo di famiglie liguri già dimoranti nell’isolotto di Tubami in Tunisia, e che dalle vessazioni barbaresche erano state obbligate ad emigrarne: prezioso acquisto di gente ardita ed operosa, che della già squallida S. Pietro, pauroso nascondiglio di masnadieri africani, doveva in breve fare un civile e fiorente paese. Trasferendosi con i suoi compatrioti in San Pietro, il Giovanni Porcile aveva conservato relazioni con Tunisi e con le stesse Autorità musulmane di quella Reggenza. Per mezzo di queste sue relazioni egli non solo era stato più volte incaricato dal Governo sardo di trattare riscatti e cambi di schiavi, ma aveva anche compiuto, sebbene in forma privata, vere e proprie missioni diplomatiche: così nel 177(> erano state da lui intavolate pratiche tra Tunisi e Sardegna per un trattato di pace sulla base di un tributo eia pagarsi dalla Sardegna a Tunisi, analogamente a quanto avevano con Tunisi convenuto altri Stati marittimi italiani: ma tale trattato andò allora a monte, nè diversa sorte ebbe due anni più tardi, quando per il tramite del Viceré Lamarmora, esso venne nuovamente proposto a Re Vittorio Amedeo III, che lo respinse non sapendosi decidere ad accettare la umiliante condizione ilei tributo. Tale accettazione sarebbe stata, del resto, un cattivo affare anche sotto l’aspetto finanziario. Oltre al danno dello sborso del tributo, il regio erario avrebbe infatti dovuto sopportare la perdita del non spregevole provento pecuniario che lo Stato di guerra contro gli infedeli gli dava facoltà di prelevare, secondo l’uso del tempo, ed a beneficio degli armamenti navali, dalle rendite ecclesiastiche. Comunque, il Porcile padre continuò ad essere, finché egli visse, in grande auge, così a Cagliari come a Torino, d’onde la Corte a lui, insignito nel frattempo del titolo di conte di S. Antioco, soleva rivolgersi anche per private incombenze di fiducia, come-