KM IMO PKASCA rina, egli preferì trarsene fuori e andò a finire la sua carriera quale Comandante delle armi di S. M. nel Principato di Monaco, allora soggetto al protettorato sardo ». Chi ricorda ciò che avvenne nel 1856-61, al tempo della fusione in un’unica Marina italiana delle Marine dei di-versi staterelli della Penisola, non si meraviglierà che, anche in occasione della formazione della Marina creata in Genova daH’Ammiraglio Dos Genevs, con elementi di ogni provenienza, non tutto dovesse a tutti piacere. Tra gli elementi nuovi, ancora non ne abbiamo nominato uno che pure occorre obbligo di ricordare perchè, accolto da 11’Ammiraglio con speciale gradimento, fu per diversi anni suo principale e prezioso collaboratore: il Comandante Giovanni Wright, già ufficiale della Marina inglese e da questa dimessosi per entrare col grado di capitano di vascello nella Marina sarda, divenendo contemporaneamente sposo di una figliuola del Cont(‘ Rossi, già prima Segretario di Stato del Re Vittorio, da lui conosciuta in un ricevimento della società cagliaritana a bordo della propria nave, al tempo dell’esilio della Corte Sabauda in Sardegna. Il Comandante Giovanni Wright e il savoiardo Conte Giorgio De Yirv proveniente anch’esso, come altrove dicevamo, dal servizio navale inglese, portarono nella nuova Marina sarda insegnamenti e consuetudini di massima utilità. Dell’uno e dell’altro l’Ammiraglio largamente si valse. Ed essi indubbiamente molto contribuirono a dare alla Marina sarda ormai divenuta una Marina per davvero quel carattere di raffinatezza, di perfezione nell’arte professionale velica, per cui, in breve essa acquistò, ed a lungo mantenne, bellissima fama anche in confronto con le più rinomate.