174 EMILIO FRASCA grande Capitano seppe, ancora per quasi due anni, tener fronte all’intiera Europa nuovamente coalizzata contro di lui, ma oramai l’incrinato colosso appariva, anche agli occhi meno esperti, condannato a definitivo irrimediabile crollo. Per quanto rapidamente si succedessero questi avvenimenti e per (pianto i pronostici che se ne traevano si accordassero con le speranze della Coite di Cagliari, non poteva però questa ancora ottenérne quel pronto, effettivo, sollievo dai suoi guai, del quale mai più che allora essa aveva avuto bisogno. Nel triste succedersi dei quindici anni di esilio dei Reali di Savoia in Sardegna, tristissimi sopra tutti furono gli ultimi tre. Tristissimi per quei principi come per i loro sudditi. Ben si potè dire che perfino la natura, con particolare crudeltà, si accanisse allora nell’aggravare le penose condizioni degli uni e degli altri. I raccolti agricoli dell’isola, che. dal 1799 in poi, erano sempre stati più o meno scarsi, furono, in quelli ultimi anni, scarsissimi. Ogni importazione era d’altronde cessata per mancanza di traffico marittimo e per l’assoluto difetto 11011 solo di moneta contante, ma di <*redito così da parte del Governo come dei privati. E siccome più che mai insufficienti e stentati seguitavano nel frattempo a mantenersi i soccorsi degli Alleati, si può facilmente immaginare come procedessero i servizi dello Stato e particolarmente quelli militari. Tutti gli armamenti, compresi i marittimi, avevano dovuto subire estreme riduzioni. Pronta ricomparsa, per conseguenza, di spedizioni piratiche barbaresche, diventate così audaci da porsi a corseggiare nel golfo stesso di Cagliari. Ma più frequente, e più comodo, oggetto di tali imprese erano sempre le spiaggie e gli abitati costieri dell’isola. Tu mancanza di sufficiente naviglio armato. il Governo cercava provvedere alla difesa di quelle infelici popolazioni facendo accorrere, caso per caso, sul luogo, dai meno lontani e più importanti centri, i pochi soldati disponibili, e sopratutto per mezzo del servizio delle torri litoranee munite di qualche cannoncino