^AMMIRAGLIO DES GENETS E I SUOI TEMPI 275 « l’arrestation des chefs, et des principaux coupables. .Ic «vous prie d’être persuadé des sentiments de la plus « parfaite estime, et amitiée avec les quels je me dis Charles Félix». Meno psicologicamente interessanti, ma pivi storicamente concludenti, sono le lettere scambiate in quelle circostanze tra l’Ammiraglio, il Generale Sallier de la Tour, comandante in capo delle truppe reduci da Novara c il Generale Bubna, comandante lo truppe austriache venute in Piemonte per cooperare alla repressione dei movimenti insurrezionali (1). Prendendo argomento dalla propria restituzione nella pienezza della sua antica autorità, l’Ammiraglio rivolgeva preghiera al Generale Bubna di volere rinunciare a fare ulteriormente progredire la marcia delle sue truppe, già arrivate su Novi e Serravalle e manifestamente dirette ad occupare Genova. E in appoggio a tale preghiera, con molta finezza gli aggiungeva che sotto i suoi ordini stavano 6000 uomini di Guardia Nazionale e 1500 contadini armati: cifre probabilmente un po’ esagerate ma che mentre valevano a dignitosamente dimostrare come il Dos Gcnevs disponesse di forzo sufficienti per il mantenimento dell’ordine, potevano anche servire a risvegliare nella memoria dell’austriaco duce il ricordo della cacciata delle truppe del suo predecessore Generale Botta Adorno nel 1747, per opera di Balilla e de’ suoi compatrioti. Contemporaneamente scrivendo al Latour, a lui pure rivolgeva calda istanza perchè si adoperasse a convincere il Bubna che la sua marcia su Genova più non era necessaria: gli esprimeva però anche il desiderio che truppe regie fossero prontamente mandate a ricostituire la regolare guarnigione della città, assicurando che osso vi avrebbero trovato perfetta accoglienza per parte della popolazione. (1) La Commissione incaricata ili recarsi presso il Generale De la Tour aveva istruzioni di recarsi anche presso il Generalo Bubna.