L'AMMIRAGLIO DES GENEY8 E 1 SUOI TEMPI 217 altro nella scelta del nuovo personale di sua dipendenza. Al resto avrebbe egli saputo provvedere. Per intanto, il suo istinto di tino conoscitore di uomini gli dava affidamento <*lie, proponendo il Sivori, alla esecuzione della prima operazione di qualche importanza che la nuova Marina fosse chiamata a compiere, ed assegnandogli a cooperatori il Serra e l’Albini — egregio ufficiale, anche questo, già appartenente, come i lettori ricorderanno forse, alla vecchia Marina di Sardegna — l’operazione sarebbe stata soddisfacentemente condotta ed eseguita. Tutto era pronto, alla stabilita data del 16, per la partenza della spedizione quando da concordi deposizioni di capitani di diverse navi commerciali estere giunte in quei giorni e che avevano attraversate le acque dell’Arcipelago toscano, si venne a sapere con certezza che una squadra di non meno che undici navi piratiche tunisine con 310 cannoni e 2440 uomini di equipaggio stava colà in crociera aspettando al varco per predarle, le navi da essa considerate nemiche, e cioè di Nazioni non tributarie o troppo deboli per farsi rispettare. Contrariato, ma non sorpreso dalla spiacevole notizia, l’Ammiraglio giudicò non fosse il caso di esporre la sarda spedizione al rischio di uno smacco prima che essa avesse raggiunto il vero obbiettivo e convenisse invece a rimandarne la partenza a (piando la flotta tunisina si fosse allontanata. Scrisse in tal senso a Torino dove la sua proposta fu naturalmente approvata. Ma quando l’approvazione giunse a Genova, l’Ammiraglio aveva nel frattempo avute nuove e così rassicuranti informazioni circa i movimenti delle navi tunisine, che, senza indugi, aveva anche ordinata la partenza, avvenuta infatti il giorno 1!). Le istruzioni da lui date al Sivori erano che egli costeggiasse la Riviera di levante e si recasse a Livorno per assumere colà le più precise notizie possibili circa le condizioni delle i-sole, regolandosi poi di conseguenza. Reggeva in quel tempo il Consolato di S. M. sarda a Livorno un sig. Spagnolini col quale l’Ammiraglio era in diretta corrispondenza. Lo Spagnolini aveva saputo procacciarsi in Ca-