210 EMIUO FRASCA diresse a tutta forza di vele e di remi per assalirlo. Non disponeva il Badarano, a propria difesa, che sei o sette uomini del suo equipaggio ed un piccolo cannone. Non perciò perdutosi d’animo, e ben risoluto invece a non lasciarsi sopraffare, egli mette la prora verso terra conducendo il felucone ad incagliare in quei bassi fondi, sbarca con tutta la sua gente, armi e munizioni sulla vieina spiaggia: ivi egli ed i suoi, postisi a riparo di un improvvisato terrapieno aprono così nutrito e micidiale fuoco contro gli uomini della galeotta, i quali, non potendo la loro nave e nemmeno le loro imbarcazioni abbastanza avvicinarsi, per scarsezza di fondo, al felucone, stavano cercando di raggiungerlo a nuoto, che il barbaresco rais dopo essersi inutilmente provato a snidare con i suoi cannoni cpiei valorosi dal loro riparo, pensò bene di rinunciare alla partita. Tornarono allora il Badarano e la sua gente a bordo del felucone e scagliatolo ripresero e compirono felicemente con esso il loro viaggio. Prendere a cuore gli interessi di così ardita gente, assecondarne lo spirito di iniziativa, proteggerne il duro lavoro, fecondo di preziosi benefici non solo individuali, ma nazionali, era il meno che potesse fare un Governo savio ed illuminato. <’iò sentiva profondamente l’Ammiraglio adoperandosi, per tutto quanto da lui poteva dipendere, a dare fattive prove* del suo sentimento.