-155- Ausiliari e con qualche galera veneziana. Per evitare discus­sioni col Beauchamp fu stabilito che il Mocenigo avrebbe avuto il titolo di « Delegato speciale del Capitano Generale» e che avrebbe alzato lo Stendardo di S. Marco alla maestra. Il Moce­nigo aveva ordine di mantenere il blocco e combattere il ne­mico nel caso tentasse di uscire da Scio. Il 25 agosto in linea di fila il Mocenigo diresse contro il porto di Scio dove si trovavano 30 galere, 4 maone, 27 vascelli e numerose navi da traporto con 8 mila soldati destinati a Candia. Le varie unità sfilarono davanti al porto scaricando le loro artiglierie sulla massa delle navi ivi concentrate, affondandovi 2 galere, e danneggiando altri legni. Prima che la flotta cri­stiana effettuasse la seconda defilata davanti al porto ne usci­rono i vascelli turcheschi, che p~rò caddero sottovento senza poter causare nessun danno agli alleati. Pochi giorni dopo il Mocenigo ricevette ordine dal Grimani di lasciare a Scio il Capitano delle navi con 20 vascelli e di raggiungerlo col resto della flotta a Nauplia. Riunita la Consulta dopo 3 giorni di discussione si decise di togliere il blocco della Piazza data la prossima partenza degli Ausiliari e l'avvicinarsi della cattiva stagione che non avrebbe permesso un blocco conti.nuativo ed efficace. Murrah ne approfittò per lasciare subito dopo Nauplia men­ tre il Grimani nel canale di Samo si univa alle navi del Moro­ sini. A Scio Murrah si unì al reparto del Capitan Pascià e la flotta ottomana riunita si recò a Metelino. Poco dopo F aslì, la­ sciati i vascelli, approhttando di un vento favorevole, partì colle galere e, dopo toccato Negroponte, giunse incolume a Canea il 26 settembre nonostante che il Grimani, con la speranza di contrastargli il passaggio, si fosse ancorato a Skiro. Alla Canea il Capitan Pascià sbarcò 9000 uomini, abbon­ danti provviste e con altro vento propizio da sud potè rientrare ai Dardanelli senza incontrare alcuna unità veneziana. Partiti il 5 ottobre gli Ausiliari, il Grimani percorse nei mesi di autunno l'Arcipelago, imponendo ovunque grossi tri­ buti e poscia si ridusse per lo sverno nell'isola di Standia da­ vanti a Candia. Durante il 1647 si combattè anche in Dé\lmazia sotto il