L’AMMIRAGLIO DE8 GEN’EYS E I SUOI TEMPI 81 ribellioni di piazza, che il Viceré Balbiano — altro vecchio, ed anzi fossilizzato, personaggio del tempo di Carlo Emanuele III — come non aveva saputo prevenirle, tanto meno si trovava ora in grado di affrontare. La guarnigione della città non si componeva, d’altronde, che di poche compagnie di Svizzeri, e questi, o comprati o svogliati, mostravansi poco meno che conniventi con la popolazione, ('osi, senza troppa difficoltà, i ribelli riuscivano ad impadronirsi della persona dello stesso Viceré e lo imbarcavano, per mandarlo in terraferma, a bordo di una nave mercantile veneziana, mentre anche diverse altre navi egualmente di commercio venivano da essi noleggiate per il trasporto, al seguito di lui, di tutti i suoi dipendenti e collaboratori non sardi. All’atto di lasciare il suo Ufficio, egli era stato inoltre costretto a cedere i suoi poteri alla Reale Udienza, e cioè all’ordine giudiziario locale, cui un’antica legge dell’isola, con contestabile interpretazione fatta valere per la circostanza, attribuiva il privilegio di assumerli in nome del Re, quando, in certi eccezionali casi, venisse a mancare il Viceré. Ma, non ostante il conseguimento di queste soddisfazioni, l’eccitazione popolare andava diventando di ora in ora più sfrenata e proclive agli eccessi. Di questi straordinari avvenimenti — narra il Memoriale — Captain Ross ebbe informazione soltanto dopo che fiià aveva tranquillamente condotta la sua nave a riprendere l’ormeggio da essa filato per occhio partendo, e cioè in un punto molto vicino alla bocca del porto e completamente dominato dalle batterie del molo e della darsena. Gliene recò le prime notizie un suo ufficiale, il sottotenente di vascello Conte Alberti di Villanova, da lui. in osservanza dei regolamenti, mandato, subito dopo l’arrivo, a prendere pratica. Da quell’ufficiale pur seppe che gli insorti, impossessatisi delle sopradette batterie, erano animati dalle peggiori intenzioni verso la fregata e già avevano accesi i forni per arroventare la palle con le quali far fuoco su di essa al menomo suo accenno non solamente di agire contro la città o in favore del prigio-