l’ammiraglio des geneys e i suoi tempi 31 cessivo anno 1774 e furono tosto adibite, con la qualificazione di guardacoste, al servizio di Sardegna. Imbarcare sulle nuove navi era — manco a dirlo — ardente aspirazione di tutti i giovani ufficiali. Anche Giorgio Des Geneys presto cominciò a struggersi di ottenere così ambita destinazione. Egli dovette però avere pazienza ancora per un paio di anni, durante i quali compiè altre due campagne sulla «San Carlo», comandata non più dal Richardson, ma dal Foncenex. Finalmente, in primavera del 1776, il quindicenne guardia-marina venne nominato ufficiale in 2“ del cutter « Speditivo» comandato dal luogotenente cavaliere Courtois d’Arcolliéres. Il Memoriale ci racconta che il d’Arcolliéres condusse la sua nave ad incrociare nelle acque tunisine. Tutto andò, per qualche tempo, a meraviglia. All’avvicinarsi dello svelto e ben armato cutter, i Barbareschi fuggivano come il vento. Ma non bastava all’ardito comandante dello «Speditivo» di farli scappare. Volendo un giorno assolutamente impadronirsi di uno di essi, che si era ricoverato in una insenatura della costa ad ovest di Biserta dove c’era pochissimo fondo, vi entrò, a sua volta, secondato anche troppo bene dal vento che soffiava fresco dal largo. Si era frattanto radunata sulla spiaggia una grande moltitudine di gente fra cui numerosi soldati del Bei, i quali avevano tosto cominciato a far fuoco contro il temerario cutter. Rispondeva questo per le rime, ma. giunto ormai dove la sua chiglia già strisciava sul fondo, nè riuscendogli di maggiormente avvicinare la nave avversaria, si trovava nella necessità di rinunciare all’agognata preda e provvedere invece a riguadagnare il largo. Tale difficile e non breve manovra compiuta con vento e mare contrari, in mezzo alle secche e sotto il fuoco nemico, dovette riesci re singolarmente proficua al giovane Des Geneys per la tempra dei suoi nervi. Certo, a bordo dello « Speditivo », occorsero quel giorno molto sangue freddo e molta abilità, da parte di