l'ammiraglio des genets e i suoi tempi 287 «loro unione e dalla decisa volontà d’acquistarsela da « loro stessi. «Al contrario parte degli Italiani sedotti dall’appa-« ronza lusinghiera di una falsa libertà speravano la «loro felicità nel darsi al partito francese. Altri la spe-« ravano nell’attaecarsi ai vari antichi Governi da cui «dipendevano, o all’altre potenze che facevano mostra «di sostenerli e specialmente alla Casa d’Austria. « Intanto che così gl’italiani la pensavano, i Francesi «saccheggiavano l’Italia, l’Austria e la Russia con « guerre e con paci fuori di tempo tutto finivano di ro-« vinarie. «A misura però che crescevano i mali dell’Italia «aumentavano di beni gli Italiani. Nulla di meno molti «erano ancor tenaci al partito francese, e molti più an-« cora all’austriaco. « Il preteso Governo di moderazione istituito da Na-« poleone pareva che dovesse sedare i mali ed i partiti, «ma la rapidità con cui egli si portò dalla supposta mo-« derazione all’estrema e vera tirannia, finì di disgustare «tutti i partiti. Nessuno più ne rimase nè per lui nè per « la Francia, e i suoi amici più fanatici divennero i suoi «primi nemici. TI partito per l’Austria invece si fece « più forte, avendo anche fatto molta recluta dei par-« tifanti della Francia. «Nulla meno fra l’uno dei partiti estinti, e l’altro « crescente, nasceva un terzo partito, ed era quello del-« l’unione e dell’indipendenza italiana. Questo era ed è «il partito dei più saggi, dei più illuminati e dei più «potenti Italiani. Questo era ed è il partito di una setta «molto diffusa in Italia ed a cui tutte le dette classi di «saggi, degl’illuminati e dei potenti appartengono. « Tali erano le cose in Italia nel 1809 quando scoppiò «l’ultima guerra fra la Francia e l’Austria; e se l’Au-« stria in quella guerra non si fosse ostinata in quelle « antiche massime ed avesse voluto sostenere questo terzo «partito dell’indipendenza italiana non sarebbe già di-« venuta signora dell’Italia ma avrebbe tolta l’Italia