296 EMIUO FRASCA la durata dell’armamento per dotazioni, viveri, ecc., era preveduta per almeno sci mesi. Sforzo non lieve adunque anche sotto l’aspetto finanziario e tanto maggiore inquantochè era intendimento dell ’Ammiraglio ohe nessun altro servizio della Marina avesse per causa di questo a soffrire, durante la sua assenza. La rigidezza amministrativa da lui ormai solidamente stabilita in ognuno di quei servizi gli consentiva di sentirsi al riguardo abbastanza tranquillo. Ma un’altra eccellente ragione pure contribuiva ad inspirargli fiducia. Carlo Felice assumendo il governo del Regno aveva nominato Ministro di Guerra e Marina il Generale Matteo Dos Genevs, fratello dell’Ammiraglio. Non v’era da sperare che questa parentela del suo Capo avesse da sè sola a bastare perchè da un momento all’altro fosse alla Marina elargita molta più pecunia di quanto le era stata fino allora concessa, ma certamente era per essa grande vantaggio che a Torino vi fosse persona disposta a prendere in seria considerazione i suoi bisogni. Tale era e rimase fino alla sua morte avvenuta nel 18:51 il Ministro Matteo Des Genevs, valoroso soldato dell’antico esercito piemontese, ritiratosi a vita privata al tempo della invasione francese, non rifiutatosi ad assumere in patria uffici amministrativi civili durante l’impero napoleonico, tornato alla milizia al ritorno dei Reali Sabaudi dalla Sardegna e, sebbene trattato, sulle prime, con qualche diffidenza per i servizi prestati durante il dominio francese, presto risalito a meritato favore (1). (1) Cade qui acconcio ricordare come all atto della restaurazione fossero tornati nell'esercito piemontese oltre il Matteo anche altri due fratelli del P Ani miraglio, Giuseppe già nell’esercito francese, sotto irli ordini ili Massella e die divenuto Tenente Colonnello fu ucciso il 16 marzo 1821 difendendo la porta della Cittadella di Torino contro le truppe ammutinate, e Maurizio che comandante di un reparto di carabinieri, seppe, nella stessa occasione della ribellione militare del ’21, conservarli disciplinati sotto il proprio comando e poi condurli a rasrsriungere le altre truppe fedeli a