l’ammiraglio des geneys e I SUOI tempi 121 con nobile atto, affrettato a mettersi sotto gli ordini di lui. Nè per il numero, nè per le minaecie degli assalitori, si sgomentò il Des Geneys, risoluto a vigorosamente difendere la piazza affidata al suo onore. E volonterosamente si associarono alla sua risoluzione non solo il piccolo presidio, ma la intiera popolazione locale, per antica ed immutata tradizione affezionatissima alla dinastia sabauda. Abbiamo sott’occhi una copia della Relazione ufficiale del Comandante Des Geneys, in data 30 giugno 1798, circa l’Affare del 27 giugno 1798 ad Oneglia (1). E’ documento troppo diffuso per poterlo qui integralmente riportare: ci limiteremo a prenderlo per guida, riassumendolo e citandone i brani più essenziali per l’intelligenza ed il colorito del nostro racconto. « Dopo l’ultima lettera che io ho avuto l’onore di dirigerle — scrive il Com. Des Geneys alla Superiore Autorità cui la Relazione è indirizzata, ma clic non si trova in essa indicata (2) — sono accaduti avvenimenti così rapidi e sorprendenti che dubiterei io stesso della loro verità se non vi avessi preso parte. Il 25 gli abitanti di questa città e vallata avevano perduto la speranza di essere soccorsi e una gran parte avevano lasciato, sebbene con rammarico, le armi, per non esporre le loro famiglie e i loro beni alle disastrose conseguenze di una difesa inutile per parte loro... ed io temeva di trovarmi costretto a soccombere contro forze molto superiori. «Il 2(i, dopo mezzogiorno, si diffonde in città il rumore, vero o falso, che la Pieve è occupata da nostre truppe: il coraggio si rianima negli abitanti. Nello stesso tempo io ricevo notizia della presa di parecchi nostri posti sulla destra e sopratutto dell’importante avamposto di Acquarone. Profitto del momento di entusiasmo (1) Archivio della Famiglia des Geneys, già esistente presso il Conte Figoli Des Geneys ad Arenzano ed ora nell’Arehivio Antico della Città di Pinerolo. (2) Verosimilmente il .Ministro della Guerra.