l’ammiraglio df.s GEXEYS e I SUOI TEMPI 175 <•011 piccola guarnigione, clic raramente superava i quattro o cinque uomini, e spesso costituiva un’unica famiglia. Brava e forte gente, ad onore della quale sono nelle sarde cronistorie ricordati splendidi atti di valore. Valga citare, fra i più insigni, quello di Sebastiano Melis guardiano della torre di San Giovanni di Saralà, presso la quale, la mattina del 28 luglio 1812, erano sbarcati da navi barbaresche non meno di 400 masnadieri con intento di impadronirsi delle provviste e munizioni in essa contenute. Dentro la torre si trovavano col Melis, un suo figliuolo e tre altri uomini. Poiché costoro, chiusa e sbarrata la porta, opponevano vivissima resistenza, gli invasori, impeciata quella porta, vi appiccavano il fuoco. Le fiamme facevano esplodere una partita di polvere uccidendo il figlio del Melis. e ferendo gli altri tre suoi dipendenti, i quali, non curando le loro ferite, e seguendo l’esempio del loro valoroso capo, continuarono insieme con lui a disperatamente pugnare, finché gli assalitori, dopo dieci ore di lotta, si decisero a battere in ritirata lasciando sul terreno diciassette fra morti e feriti. Proprio in quel punto arrivava finalmente dall’interno un fresco manipolo di sardi miliziani, che completava la rotta dei fuggenti. 11 Sebastiano Melis fu dal Re Vittorio premiato con medaglia d’oro. Simili distinzioni, non comuni. nè frequenti, erano tuttociò che il riconoscente Principe poteva offrire agli affamati e tribolati suoi, sudditi ! Purtroppo l’indefinito prolungarsi ed il continuo aggravarsi di tanti mali ne stavano frattanto generando altri di diversa specie, ma non perciò meno dolorosi. Tn quello stesso anno 1812, un sordo malcontento, non contro la persona del Re, ma contro gli organi del suo Governo, e specialmente contro gli alti funzionari non regnicoli. un profondo sentimento di rancore contro i Governi alleati accusati di indifferenza e di avarizia verso la disgraziata isola, che. per la sua fedeltà verso di essi, tanto soffriva, le eccitanti notizie provenienti dalla Sicilia. dove quella popolazione, insorta contro il Re Per-