KM ILIO FRASCA comandata nel 1826 dal Capitano di vascello Cav. Luigi Serra. Oltre a questo servizio continuava la R. Marina a provvedere per la tutela delle comunicazioni con Consolati e Colonie da un estremo all’altro del Mediterraneo e particolarmente sulla costa barbaresca dove occorreva richiamare all’ordine or l’uno or l’altro di quei sovranelli. Più degli altri riottoso dimostravasi in quelli anni il Bey di 'rimisi, nel cui territorio vivevano numerosi Genovesi e Sardi che, precedentemente, grazie agli accorti uffici del regio Console Palma di Genova, egli aveva molto ben trattato, concedendo loro anche l’impianto sul luogo di speciali industrie e coltivazioni e perfino un privilegiato loro proprio fondaco commerciale che a-vrebbe potuto aprire la strada a ben maggiore influenza del Governo sardo se questo fosse stato in grado di profittarne; ma permetteva ora che venissero angariati con vessazioni e soprusi. Nel maggio 1830 una divisione navale composta di un vascello raso, tre fregate, una corvetta, due brigantini al comando del Contrammiraglio Cav. di Castelvec-chio, costringeva con la sua sola presenza e beri condotte intimazioni quel Bey al rispetto dei patti ed al risarcimento delle offese. Tanti buoni servigi della Marina non potevano che accrescere verso di essa la benevolenza di Carlo Felice, il quale fino dal maggio 1829 gliene dava lusinghiera prova scegliendo per recarsi a visitare la famiglia reale di Napoli a cui apparteneva la moglie sua Maria Cristina, la via di mare e valendosi sia per l’andata che per il ritorno della fregata «Maria Teresa» con accompagnamento del « Beroldo» e dell’« Euridice», sotto il superiore comando del Cav. di Castelveccliio. Soddisfatto di questo viaggio altro intendeva intraprenderne nel marzo 1830 per tornare a Genova da Nizza dove con la consorte si era recato a visitare il fratello Vittorio Emanuele. A tale scopo erano state allestite e colà mandate le fregate « Maria Teresa », Comandante Serra, e « Carlo