290 EMILIO FRASCA « A patto quindi che l’Inghilterra nulla più pretenda « in caso che (lasse questo aiuto, io sono incaricato dai «primi Capi dell’unione e dell’indipendenza italiana di «trattare l’affare. Qualora però l’Inghilterra preten-« desse per questo aiuto a qualche Signoria in Italia per « sè o per altri devo sinceramente, e francamente sve •• « lare, che sono proibito di intraprendere qualsivoglia « trattativa. « Difatti se si facessero divisioni di Stati in Italia ■«comunque anco tutti indipendenti non potrebbe però «sussistere l’intiera indipendenza italiana ed ad ogni « urto di qualsivoglia Potenza continentale sarebbe al « punto di perderla. Soltanto sola ed unita può farsi po-«tenza l’Italia, acquistare e conservare la propria in-« dipendenza (1). « Se in ciò non si convenisse allora l’Italia continuerà «piuttosto a soffrire in pace l’attuale sua schiavitù fin-« tantoché il tempo e le circostanze maturando sempre «più l’unione e le forze degli Italiani darà loro campo «a potersi riacquistare da loro soli la propria indipen-« denza. Persuaso però ogni saggio ed illuminato ita-« liano che la lealtà e la generosità della gran nazione « inglese non presterebbe aiuto che a solo patto di co-« noscere e far riacquistare all’Italia la sua vera e so-« lida indipendenza, così, qualora il si aggradisca darne «per parti* dei rispettabili Agenti della prelodata Na-« zinne, cui la presente memoria sarà prodotta, io mi « farò un dovere di produrre ancora il dettaglio delle « cose. «Il dettaglio vertirà: «1° Sulla qualità dell’unione attuale d’Italia, cioè «del terzo cioè unico partito dell’indipendenza formato « dai più saggi dai più illuminati e potenti e dalla setta « a cui queste classi di persone appartengono. In questi « già s’intendono compresi anche dei primari Magistrati, «e dei Capi dell’Armata italiana. (1) Si pensi all« utopie della Confederazione italiana! (Nota dell’A.).