18 EMILIO PRASCA gnata da molti privilegi e da eccezionale considerazione secondo il costume dei paesi retti a governo assoluti). Un certo diritto, adunque, di brontolare contro le tendenze dei propri figliuoli, tutti tanto unanimemente smaniosi di sottrarsi alla monotonia della patriarcale casa paterna e del nativo alpestre villaggio per andarsene a correre il mondo, il Barone Giovanni l’aveva indubitatamente. Affrettiamoci però ad aggiungere che se i tre recalcitranti abatini, rispettivamente entrati a prestare servizio. come allora dicevasi, nelle regie Armate nel 1787, 1790 e nel 1791, giunsero ancora a tempo per godersi qualche anno di spensieratezza, la loro buona vita durò poco, perchè, scoppiata nel 1792 la guerra con la Francia, essi fecero tutti tre, così sul serio, e così bene, il debito loro di soldati, da giustificare pienamente la preferenza dimostrata per quella professione. Allorché, nel settembre dell’ora citato anno 1792, la Repubblica francese, dopo avere inutilmente tentato di trarre dalla propria Re Vittorio Amedeo III, gli dichiarò la guerra, tutti sei i fratelli Des Genevs, si trovarono dunque a militare sotto le regie insegne. Morto nel maggio 1794, all’assalto del piccolo S. Bernardo in Valle d’Aosta, il più anziano fra essi, Giovanni Tommaso, capitano del Reggimento Susa, a lui succedette nella primogenitura della famiglia, Giorgio Andrea, che aveva allora trentatrè anni, essendo nato il 29 aprile 1761, e che rivestiva il grado di primo luogotenente nella regia Marina, avendovi preso servizio nel luglio 1773, e cioè compiuti appena i dodici anni. Come spiegare così una precoce inclinazione per la vita di mare in un fanciul-letto nato a piè delle Alpi e in un ambiente dove il mare era appena conosciuto per sentir dire, e certo non a suo vantaggio, dove invece ogni cosa, dai sublimi spettacoli della natura ai recenti ricordi dell’eroica pugna dell’As-.sietta, ogni cosa parlava fortemente, seducentemente di terraferma ? Come spiegare che i coniugi Bes Genevs, e specialmente la mamma, così prematuramente si risolvessero a mandare tanto lontano, ad esporre ai disagi