402 La seconda compagnia erasi rinnovellata dacché aveva mutato capitano, ed emulò la diletta sorella primogenita nel più breve spazio di tempo. Que’ giovani insieme sopportavano a gara le più dure, le più noiose fatiche, come gente da molt’anni avvezzata. Bello e commovente era il vederli abituarsi ai disagi animati di sacro entusiasmo, e non ischivare, ma liberamente ire in traccia d’ogni sorta operazioni, e le men grate. Nessuna lode è abbastanza. Venezia e l’Italia anco nella sventura serbano a que’ giovani gratitudine vera e perenne. Poiché la bombardata Marghera fu lasciata in balìa del nemico, quasi ruina dopo grande incendio, essendo la legione rimasta scema del buon Tolotti, non già morto, ma per grave ferita privato d’un piede; e domandando essa d’essere tenuta qual corpo regolare, conservando intatto il proprio statuto; il Governo provvisorio le mise a comandante il tenente-colonnello Mez-zacapo, fratello di Luigi, egregio artigliere, uomo di nobili spiriti, conoscitore dell’animo e dell’ingegno di que’ giovani. S’apersero i ruoli ; e alla legione, che innanzi contava centottanta artiglieri o quel torno, ne furono aggiunti anco centoventi di nuovi. Lo stipendio fu aumentato (e codesto anco già per lo innanzi, ma scemato appresso, giusta il decreto che diminuiva i civili e militari stipendi, però che l’erario ne sentiva penuria); e l’aumento non fu dato ad altro fine, che per meglio provvedere que’giovani della terra ferma, i quali, essendo chiusa ogni via di comunicazione, difettavano di danaro proprio, ed erano troppi perchè si provvedesse altramente.