-318­ ma vi si fermarono per le concie e soltanto l'II Luglio succes­sivo si riunirono nelle acque di Patrasso alla flotta veneziana (I). Per queste ragioni il Capitano Generale differÌ la sua en­trata in Arcipelago, come egli stesso scriveva al Senato: c( ri­« flettendo alle gravissime contingenze di un cimento svantag­cc gioso sul mare persuade la ragione che tutto deve attendere cc a mettersi prima in vigore ». Però mentre il Dolfin cosÌ scriveva al Senato si svolgevano i gravi avvenimenti che verremo esponendo e la flotta era as­sente dalle acque dove si combatteva. La forza navale che alla fine di Luglio il Capitano Generale potè riunire era composta di 22 vascelli, 33 galere, 2 galeazze e IO galeotte, e la Consulta decise di proseguire per la Sapienza allo scopo di infondere ani­mo al presidio di Modone, che si prevedeva dovesse essere in breve assalito dalle truppe del Serraschiere. Nel mese di Aprile il Gran Visir in persona si era già mosso alla testa di un esercito di 100 mila umoni, e da Adria­nopoli si era diretto a piccole tappe verso la Morea cercando di assicurarsi strada facendo che l'Imperatore non avrebbe di­chiarato la guerra. Nel contempo Janun Hogia Capitan Pascià era uscito dai Dardanelli alla testa di una squadra di 58 navi tra ottomane, barbaresche ed egiziane, 5 brulotti, 30 galere, 60 galeotte e nu­merosi bastimenti da trasporto sia di materiali che di truppe. L 'Hogia era stato nella precedente guerra fatto prigioniero dai Veneziani ed aveva vogato per 7 anni come galeotto nelle galere della Repubblica. La flotta si recò prima a Scio e poi a Negroponte. (I) Vedi a questo proposito in «Archivio della Società Romana di Stòria Patria I lo studio di C. Manfroni «La marina pontificia durante la guerra di Corfù •. A differenza di quanto scrive il Padre Guglielmotti nell'opera • Gli ultimi fatti della squadra ponllficia» il Manfroni dimostra che alla campagna del 1715 parteciparono 4 sole galere pontificie e cioè: S. Clemente col Priore Ferretti. S. A lanasio Sahdini. S. Giuseppe Bussi e S. Pietro La Motta. A Messina le 4 galere furono raggiunte da altre 2 deIrOrdine di Malta. Il 6 ottobre i pontifici erano già di ritorno a Civitavecchia. Durante i mesi di permanenza in Arcipelago queste unità non fecero che passare da un porlo all'altro del Basso Jonio senza concludere nulla. Pe, quanto riguarda le galere di Firenze il Manfroni nella sua Storia della Marina Medicea. scrive: • fecero una così brutta figura e si segnalarono tanto poco • che meglio sarebbe stato 8e si avesse risparmiato all'Europa cristiana lo spetta­I colo della decadenza. anzi dello afacelo di quella marina che un tempo era • atala c08ì forte e così rispettata ...