406 Venezia poi li amava teneramente, e se ne compia-cea come di cosa sua propria. I cittadini solevano dire: Non temiamo de’ tradimenti finché ai forti ci stanno i Bandiera-Moro. All’ombra di que’ loro prediletti riposavano con secura tranquillità. Offesi da un altro corpo con pazza ironia, perchè in un giornale con troppa preferenza lodati, rispondono brevi e dignitose parole, e parlano d’amore, di concordia e fratellanza. F, che colpa n’avevan essi se Tommaseo apertamente diceva più di loro, che degli altri, le lodi? Quando la resistenza di Venezia fatalmente accennava di perdere, voleva il Governo mandameli e al Lido e a Chioggia (benché quivi ne fosse porzione). Ma perchè questo? Si temeva forse che que’ prodi avrebbono osato qualche cosa di straordinario? Io noi so dire. Solo questo vi so dire, che il di .26 d’agosto di quest’anno, quella schiera scema, volle uscire di Venezia, come ogn’altro corpo di linea, portando altrove la memoria di quanto sofferse la patria. Ma innanzi alla loro partenza giurarono concordi che ad una novella rivoluzione, la legione Bandiera-Moro risorgerebbe, auspici que' tre màrtiri de’quali portarono il nome.